cosedagarante, Governare il futuro

Lasciare Whatsapp per Telegram?

La recente iniziativa di Whatsapp di aggiornare i propri termini d’uso e la propria informativa per la privacy e la discussione globale che ne è derivata ha determinato molti a lasciare l’app di messaggistica di casa Facebook per Telegram.

Sono milioni in tutto il mondo gli utenti di Whatsapp che si stanno buttando alle spalle i fumetti bianco-verdi della sua celeberrima icona e stanno passando sotto l’aeroplanino azzurro di casa Telegram.

Inutile qui tornare a discutere di cosa non va o, almeno, sembrerebbe non andare nelle regole che governano l’uso di Whatsapp anche perché ci sarà tempo per farlo visto che la chat di messaggistica ha annunciato che non succederà niente di nuovo nella sua app almeno fino al 15 maggio.

Ed è inutile anche avventurarsi nel discorso che, pure appassiona tanti, sul fatto che Telegram sia più o meno sicuro di Whatsapp, almeno in assenza di indagini sufficientemente accurate su entrambe le app e un confronto scientifico tra i risultati delle due analisi.

E’, utile, invece chiarire un aspetto che potrebbe interessare i tanti che, in questi giorni, stanno lasciando Whatsapp per Telegram.

Telegram, mangiata la foglia e capito che era il suo momento d’oro per strappare alla concorrenza milioni di utenti ha, immediatamente, promosso un servizio che consente di passare sulla sua app senza perdere lo storico di tutte le conversazioni su Whatsapp.

È una funzione molto utile perché l’idea di lasciare su Whatsapp conversazioni e contenuti e ricominciare da capo su Telegram non piace a nessuno o, almeno, piace a pochi.

C’è, però, un punto che merita di essere considerato.

Su Whatsapp le conversazioni sono protette con crittografia end to end, insomma inaccessibili se non attraverso il telefonino del mittente e del destinatario conoscendone le credenziali perché appunto crittografate in ogni altro passaggio.

Questa crittografia non assiste le conversazioni su Telegram.

Sotto questo profilo, dunque, val la pena tener presente – prima che ciascuno faccia la sua scelta in assoluta libertà – che almeno in relazione al contenuto dei messaggi, migrando il nostro archivio di chat da Whatsapp a Telegram, lo tiriamo via da due o più casseforti delle quali avevamo le chiavi in mano noi e gli altri mittenti o destinatari dei messaggi e lo infiliamo in un grande caveau, magari altrettanto sicuro, ma la cui chiave ce l’ha la società che ci offre il servizio.

E questo, innegabilmente, indebolisce un po’ la confidenzialità delle informazioni che ci siamo scambiati con i nostri contatti.

Poi, ovviamente, come sempre, ogni scelta è quella giusta purché sia consapevole.

Ma come dice un vecchio proverbio, chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova.