Governare il futuro – Facce in vendita.

Non era difficile prevedere che ci saremmo arrivati è così è stato.

L’intelligenza artificiale rende sempre più sottili i confini della realtà.

La prossima volta che deciderete di seguire un corso online di inglese e assisterete a una video lezione non meravigliatevi se la vostra insegnante è anche il volto dell’agenzia immobiliare che vi ha appena guidato in una visita virtuale della casa che state pensando di acquistare e, magari, la ragazza che vi ha appena venduto un gelato sotto casa.

È, tutto, perfettamente possibile e, ciò che conta di più, straordinariamente facile.

La HourOne, una start-up con sedi a Tel-Aviv e New-York ha, da poco, lanciato un servizio grazie al quale promette a chiunque la produzione, in tempo reale – o poco più – di ogni genere di contenuto audiovisivo utilizzando, più o meno, la stessa tecnologia alla base dei temibili deep-fake.

Il trucco, che c’è ma non si vede, funziona così.

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Privacy Daily – 31 agosto 2021

L’autorità di vigilanza sulla privacy dell’UE chiede un uso più rigoroso dei dati per garantire un accesso equo al credito

Il Garante europeo della protezione dei dati (GEPD) ha invitato la Commissione europea a chiarire la sua proposta di direttiva sul credito al consumo per garantire l’uso limitato e appropriato dei dati personali dei consumatori e garantire un accesso equo al credito per tutti gli europei.

https://www.euractiv.com/section/data-protection/news/eu-privacy-watchdog-calls-for-stricter-data-use-to-guarantee-fair-access-to-credit/


Il New Mexico vs Angry Birds Rovio Entertainment: raccolgono dati personali dei bambini sotto i 13 anni

Il procuratore generale del New Mexico Hector Balderas ha intentato una causa federale contro lo sviluppatore di giochi Angry Birds Rovio Entertainment, sostenendo che la società raccoglie consapevolmente dati di bambini sotto i 13 anni in violazione del Children’s Online Privacy Protection Act.

https://www.nmag.gov/uploads/PressRelease/48737699ae174b30ac51a7eb286e661f/AG_Balderas_Announces_Lawsuit_Against_Developer_of_Popular_Game_Angry_Birds.pdf


Cina, nuovi regolamenti per l’uso degli algoritmi

La Cyberspace Administration of China ha pubblicato una bozza dei suoi “Regolamenti per la gestione delle raccomandazioni sugli algoritmi dei servizi di informazione su Internet”. I regolamenti intendono fornire servizi di informazione all’interno della Cina. Le violazioni potrebbero comportare multe che vanno da 5.000 a 30.000 yuan.

https://digichina.stanford.edu/news/translation-internet-information-service-algorithmic-recommendation-management-provisions


#cosedagarante – L’agenda della settimana (30 agosto – 5 settembre)

Ammesso che ci si sia mai fermati, si riparte.

La settimana, la prima dopo le c.d. vacanze, è appena cominciata con una nuova puntata di Garantismi, l’appuntamento settimana del lunedì con Matteo Flora nel corso del quale abbiamo parlato, con straordinaria originalità, di Green Pass e di come usarlo bene.

Trovate qui il link.

Tra qualche ora proseguirà un appuntamento internazionale al quale tengo molto nel corso del quale discuterò con una serie di ospiti straordinari provenienti – si fa per dire perché ognuno sarà seduto alla propria scrivania – da tutta Europa di come proteggere i bambini nella dimensione online.

Chi fosse interessato potrà seguire qui la discussione.

Per il resto questa è la settimana nella quale si continua – ho silenziosamente e segretamente iniziato lunedì scorso – a mettere in fila le tante cose rinviate a “dopo l’estate”.

Ci sono davvero tanti progetti super stimolanti che bollono in pentola e dei quali vi aggiornerò strada facendo nelle prossime settimane.

Da domani, poi, ricominciano tutti i nostri appuntamenti.

Quello con il podcast di Governare il futuro su Huffington Post, quello con Privacy Daily su queste pagine e sui social e, poi, progressivamente, tutto il resto, Privacy Week prima e La privacy secondo te a seguire.

Privacy Week cambia completamente pelle e raccogliendo il suggerimento di alcuni amici speciali diventa una specie di rassegna stampa settimanale delle sole cose delle quali continueremo a parlare nei mesi che verranno mentre dopo la puntata pilota con Khaby Lame che trovate qui, La Privacy secondo te entra nel vivo con una lunga serie di puntate divertenti e istruttive.

Ogni lunedì, ovviamente, è confermato l’appuntamento con questa “agenda”.

E egualmente confermato è l’interesse a ricevere tutte le segnalazioni e le critiche che vorrete inviarmi e a partecipare a ogni occasione – nei limiti di tempo purtroppo sempre più stringenti che segnano le mie giornate – di confronto e divulgazione attorno alle cose della privacy e delle nuove tecnologie.

L’indirizzo al quale contattarmi – social a parte – è sempre lo stesso: segreteria.scorza at gpdp.it

Buona settimana e buona ripresa se vi siete fermati!

#Garantismi | Niente copia del Green pass

Sempre più spesso ristoranti, palestre, associazioni, chiedono una copia del certificato verde da “archiviare” per non richiederlo tutte le volte. Ma no, non è possibile ed è la legge stessa legge a non consentirlo.

Ne parliamo, come ogni lunedì, in questa nuova puntata di Garantismi con Matteo Flora.

Commento

Greenpass cartaceo: istruzioni per un uso a prova di privacy

Sui social, nelle ultime ore, si è aperta un’interessante discussione sulla circostanza che il Greenpass in versione cartacea conterrebbe tutti i dati personali (particolari) vanificando, di fatto, gli sforzi che si sono compiuti per far sì che, attraverso il suo uso, venisse resa nota esclusivamente la circostanza che il suo titolare si trovi in una qualsiasi delle condizioni che ne legittimano il rilascio: effettuazione del vaccino, guarigione dal Covid 19, tampone con esito negativo.

In effetti non è proprio così ma la circostanza che se ne discuta è sintomatica di qualche dubbio che è opportuno fugare.

Il Greenpass può essere acquisito tanto in forma digitale che in forma cartacea e può essere utilizzato in entrambe le versioni.

Sul sito www.dgc.gov.it sono spiegati i diversi canali e app attraverso i quali è possibile acquisire entrambe le versioni del Greenpass che può, comunque, essere acquisito attraverso lo stesso sito.

Se si sceglie di dotarsi del Greenpass in formato cartaceo si può stampare o la versione integrale del certificato (formato A4) o il solo QR Code che è, comunque, sufficiente per tutti gli usi previsti dalla legge giacché i verificatori, tanto che venga loro esibita la versione digitale, tanto che venga loro esibita la versione cartacea sono, comunque, tenuti a verificarne la validità esclusivamente inquadrando il relativo QR-Code attraverso l’apposita app.

Se si sceglie di stampare il solo QR-code il rischio di mostrare più dati di quelli necessari è escluso alla radice perché sul foglio di carta verrà evidentemente riprodotto il solo QR-code che una volta scansionato consentirà al verificatore esclusivamente di accedere alla conferma della validità del Greenpass, al nome e al cognome e alla data di nascita del suo titolare.

Se si sceglie di stampare la versione integrale del certificato (formato A4), prima di usarlo – ovvero di esibirlo per la verifica – bisognerà avere l’accortezza di piegare il foglio in quattro seguendo le apposite linee tratteggiate e le istruzioni visive presenti sul certificato medesimo in modo tale che la faccia con il QR-code resti esterna e esibire ai verificatori esclusivamente questa faccia del foglio piegato in quattro.

Per qualcuno, magari, era già chiaro ma chiarirlo a chi non ci avesse pensato costa davvero poco.

Buona prosecuzione di vacanze o buon rientro al lavoro!