Governare il futuro

Se Twitter ci aiutasse a pensarci due volte

Nessuna certezza che accadrà davvero, per ora potrebbe essere solo un leak o, magari, addirittura una fakenews ma l’idea potrebbe essere quella giusta e aiutarci a pensarci due volte prima di insultare qualcuno via Twitter, rivelare informazioni confidenziali, pubblicare foto destinate a rimanere private o accendere discussioni sterili delle quali potremmo pentirci.

Per ora c’è solo un mini video, anzi, per l’esattezza, una gif postata proprio su Twitter da Jane Manchum Wong, venticinquenne, hacker e blogger cinese di Hong Kong con, per la verità, alle spalle un passato che suggerisce di darle fiducia visto che è stata proprio lei, qualche anno fa, a rivelare il prossimo lancio da parte di Facebook del servizio di dating online poi effettivamente lanciato.

La gif in questione mostra un possibile nuovo pulsante che Twitter potrebbe introdurre nell’app e che consentirebbe agli utenti, dopo aver dato l’ok alla pubblicazione di un cinguettio, di avere qualche secondo per ripensarci annullando la condivisione del messaggio.

Twitter non sembra, sin qui, aver confermato ma neppure smentito.

Nel dubbio val la pena riflettere un paio di minuti sull’idea perché sembra tanto semplice quanto efficace.

Capita, infatti, e capita spesso che sia l’istinto a guidarci nella condivisione di un contenuto sui social.

Capita di partecipare a discussioni online, specie su temi che ci appassionano, in maniera quasi compulsiva, azzerando o quasi lo spazio per la riflessione non tanto e non solo sul contenuto del messaggio che stiamo per condividere con il mondo ma sull’effetto che questo comporterà.

E quando capita e un istante dopo ci ripensiamo e percepiamo netta la sensazione di aver fatto un errore è troppo tardi perché, certo, possiamo correre a cancellare il Tweet ma il rischio che qualcuno lo abbia già letto, magari condiviso, salvato, commentato o messo da parte è elevato.

Quindi, forse, in effetti riconoscere agli utenti di Twitter – ma riflessione analoga vale per tutti gli altri socialnetwork e servizi analoghi –  il diritto a pensarci due volte o a ripensarci prima di rendere pubblico il loro pensiero e un pulsante semplice, intuitivo, immediato per esercitare tale diritto potrebbe essere utile, talvolta prezioso a limitare che online finisca ciò che, tutto sommato, se ne avessimo avuto il tempo e non ci fossimo lasciati prendere dal momento, non avremmo mai condiviso.

Non salverà il web dai discorsi d’odio, non ripulirà Internet dalla tanta spazzatura che vi gira, non garantirà la privacy degli utenti oltre ogni ragionevole dubbio, insomma, non è una panacea ma sembra una soluzione che va nella direzione giusta perché il tempo della riflessione, quello per attivare il pensiero critico, lo spatium deliberandi giusto come dicono quelli bravi sono fattori importanti in ogni conversazione, confronto e dialogo online come offline.

Peraltro una funzione analoga esiste già, ad esempio, su Gmail che ci permette di bloccare l’inoltro di una mail prima che arrivi a destinazione.

E chi non ha mai vissuto quell’orribile sensazione di aver risposto di getto a un collega, al proprio capo, a un amico pentendosene un istante dopo?

In fondo sono le interfacce dei social network a guidare e orientare in maniera significativa le discussioni online spingendone il ritmo in maniera vertiginosa e che siano le stesse interfacce a garantirci, almeno, il diritto di ripensare a ciò che stiamo per dire al mondo prima che sia troppo tardi sembra solo un’occasione in più per confermare che la stessa tecnologia che pone tanti problemi in questa stagione di mezzo della vita del mondo può anche venire in nostro soccorso.

Basta usarla in maniera corretta.