Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy Week. Scopri tutti gli approfondimenti delle principali notizie dal mondo su privacy e dintorni nel video.
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Privacy Week – Nuovo appuntamento
Nuovo appuntamento con Privacy Week, la rubrica di #Cosedagarante in cui proviamo a mettere in fila i temi dei quali probabilmente si tornerà a parlare nei mesi e negli anni a venire.
Guarda il video e scopri di più.
Governare il futuro – Trump alla sfida dei social
Si chiama Truth, Verità, il social network che Donald Trump, ex Presidente degli Stati Uniti d’America ha appena annunciato di stare per lanciare per dare battaglia a Facebook, Twitter, Google & c.
I grandi social network, dopo i fatti di Capitol Hill lo avevano messo alla porta con decisioni di varia intensità ma, comunque, capaci di ridurlo a un silenzio mediatico al quale non era decisamente abituato.
Ora Donald The Trump dichiara loro guerra.
“Ho creato TRUTH Social – ha dichiarato Trump in un comunicato stampa – per resistere alla tirannia della Big Tech. Viviamo in un mondo in cui i talebani hanno un’enorme presenza su Twitter, eppure il tuo presidente americano preferito è stato messo a tacere. Questo è inaccettabile.”.
E poi ha aggiunto: “Sono entusiasta di inviare la mia prima verità su TRUTH Social molto presto. TMTG – ovvero la sua nuova società che gestirà il social network – nasce con la missione di dare voce a tutti. Sono entusiasta di iniziare presto a condividere i miei pensieri su TRUTH Social e di combattere contro le Big Tech. Tutti mi chiedono perché qualcuno non si oppone alla Big Tech? Bene, lo faremo presto noi!”.
Una mossa attesa da tempo e più volte annunciata quella dell’ex Presidente americano che, nei mesi scorsi, aveva prima lanciato e poi chiuso una piattaforma online – più simile a un blog personale che a un social network – con la quale, probabilmente, aveva immaginato di poter recuperare, almeno in parte, un pulpito digitale dal quale arringare i suoi milioni di follower.
Ma non è andata così.
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Nuovo appuntamento con Privacy Week.
Nuovo appuntamento con Privacy Week, la rubrica di #cosedagarante in cui trattiamo i principali fatti e notizie della settimana destinati ad essere a lungo sui giornali.
Guarda il video:
Governare il futuro – Davvero la privacy dei rifugiati vale così poco?
La notizia rimbalza dalla Giordania dove sembra che, nei campi gestiti dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, per comprare cibo e ritirare denaro al bancomat questi ultimi siano identificati attraverso l’iride.
Decine di migliaia di rifugiati, ogni giorno, si metterebbero in fila davanti ad appositi dispositivi, spalancherebbero gli occhi e si farebbero leggere l’iride per farsi identificare e, quindi, accedere ora a soldi, ora a cibo.
Prima di alzare le spalle e ritenere che sia tutto normale o, magari, addirittura moderno e efficiente vale la pena fermarsi a pensare un istante che l’impronta dell’iride è un dato biometrico ovvero un dato biologicamente univoco che identifica una persona e dunque uno dei dati personali che è più pericoloso cada nelle mani sbagliate perché a differenza di una password è, semplicemente, insostituibile.
Ci sarà, d’altra parte, una ragione per la quale, con poche, comunque preoccupanti eccezioni, nel mondo libero, per fortuna, l’identificazione delle persone attraverso l’iride non è utilizzata né nei supermercati, né agli sportelli bancomat.
Eppure, evidentemente, farebbe comodo anche li, anzi, forse ancora più comodo visto il maggior numero di utenti di quei servizi.
Governare il futuro – L’intelligenza artificiale di Facebook confonde persone di colore con primati.
Forse potrebbe interessarti questo video sui primati.
Diceva così il suggerimento proposto, nei giorni scorsi, da Facebook a alcuni utenti che l’intelligenza artificiale di Menlo Park aveva ritenuto interessati al mondo delle scimmie.
Peccato solo che i protagonisti del video in questione non fossero scimmie ma persone di colore.
Immediate le scuse dal quartier generale del social network più popolare del mondo a chiunque avesse ricevuto il suggerimento in questione.
E immediata anche la sospensione del sistema di suggerimenti diversamente intelligenti autore dell’errore.
Non si tratta, peraltro, della prima volta che accade perché un incidente – se si può chiamare così quanto accaduto pur trattandosi di donne e uomini scambiati per animali – analogo era accaduto qualche anno fa, era il 2015, a Google il cui algoritmo di catalogazione delle fotografie aveva confuso le persone di colore per dei gorilla.
Ed è, anzi, proprio questo precedente episodio a lasciare senza parole oggi davanti al nuovo incidente.
Possibile che in oltre un lustro, giganti del calibro di Google e Facebook non siano riusciti a far tesoro di errori tanto gravi già commessi?
Governare il futuro – Sciopero contro Twitch: deve fare di più contro l’odio online.
È andato in scena lo scorso primo settembre uno “sciopero” globale contro Twitch, la popolarissima piattaforma di streaming – prevalentemente di videogiochi – di casa Amazon.
Gli utenti, sotto l’hashtag #adayoffTwitch hanno deciso di restare fuori dalla piattaforma per ventiquattrore per chiedere al suo gestore di fare di più contro l’odio online.
Occhio alla nostra rubrica telefonica. I dati al suo interno rappresentano un tesoro.
In #privacyweek di questa settimana parliamo della nostra rubrica telefonica, capace di rivelare di noi molto più di quello che possiamo immaginare. Un vero e proprio tesoro alla mercé di app che hanno l’abitudine di leggere quello che trovano. Ma come possiamo fare per proteggere i nostri dati? Guarda il video!
Privacy Daily – 5 luglio 2021
Prima riunione del tavolo tecnico sulla tutela dei diritti dei minori nel contesto dei social network e dei prodotti digitali in rete istituito presso il Ministero della Giustizia. Stanzione: “Proteggere i minori in rete e sui social network è un obiettivo primario”

“In qualità di presidente del tavolo sulla tutela dei diritti dei minori nel contesto dei social network e della rete, ci tengo a ringraziare la disponibilità dimostrata dalle tre Authority che hanno deciso di partecipare come membri permanenti”. Così in una nota la Sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina presentando il tavolo tecnico appena istituito al Ministero. “La contemporanea presenza di tali organismi attribuisce a questo tavolo un peso specifico ed una autorevolezza indispensabili per il buon esito dei lavori”. “Proteggere i minori in rete e sui social network è – tanto più oggi in un’epoca di totalizzante on life – un obiettivo primario, che deve unire istituzioni, famiglie e mondo della scuola e che ha visto il Garante Privacy da sempre impegnato nel promuovere un uso consapevole delle nuove tecnologie di comunicazione da parte dei minori e nel dare regole per la loro tutela. In questo senso va l’ultimo nostro intervento nei confronti di una piattaforma social, tra le più diffuse tra i giovanissimi” dichiara Pasquale Stanzione, presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.
https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9673612
Aziende statunitensi colpite da un “colossale” attacco informatico

Secondo una società di sicurezza informatica, circa 200 aziende statunitensi sono state colpite da un “colossale” attacco ransomware, prendendo di mira una società IT con sede in Florida, la Kaseya, prima di diffondersi attraverso le reti aziendali che utilizzano il suo software. La US Cybersecurity and Infrastructure Agency, l’agenzia federale USA, ha dichiarato di voler adottare provvedimenti urgenti per affrontare l’attacco e prevenirne di nuovi.
https://www.bbc.com/news/world-us-canada-57703836
La Cina sospende l’app Didi: sospetta raccolta illegale di dati personali

L’amministrazione del cyberspazio cinese ha dichiarato domenica di aver ordinato agli app store per smartphone di smettere di offrire l’app della società di servizi di assistenza alle corse Didi Global Inc dopo aver scoperto che Didi aveva raccolto illegalmente i dati personali degli utenti. La Cyberspace Administration of China (CAC) ha dichiarato sul suo feed sui social media di aver ordinato a Didi di apportare modifiche per conformarsi alle norme cinesi sulla protezione dei dati. Non ha specificato la natura della violazione di Didi.
Le soluzioni al Quiz.
Nel Quiz di oggi abbiamo pensato di partire dalla FAQ del Garante della Privacy dedicata al Trattamento di dati nell’ambito della vaccinazione Covid-19. Ma come avremo risposto? Per conoscere tutte le soluzioni, guarda il video o vai sul sito del Garante al seguente link: https://bit.ly/2UkMVr5