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Cyberbullismo: genitori vittima a studenti, parlatene con altri

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(AGI) – Roma, 2 feb. – “Diffondete amore, vogliatevi bene, difendetevi e soprattutto parlate: con gli altri, di persona, non attraverso la rete o gli smartphone”. E’ il messaggio rivolto agli studenti che affollavano l’Auditorium ‘Parco della Musica’ dal papa’ di Alessandro Cascone, il 13 enne di Gragnano morto suicida perche’ vittima di bullismo. Occasione della toccante testimonianza, la proiezione di “Senza rete”, il docufilm di Rai Documentari e Polizia di Stato sul cyberbullismo che sara’ distribuito in tutte le scuole. “Sono cinque mesi che Ale non e’ piu’ con noi – ha raccontato – ma mi piace parlarne al presente, lui e’ sempre con noi, bello come nella foto apparsa su tutti i giornali e scattata un mese prima della morte a casa della nonna. Il bullismo si e’ evoluto, ai tempi nostri si risolveva in spinte e sfotto’, oggi che e’ diventato cyber fa molto piu’ male: voi comunicate attraverso le chat ma dovete sapere che le parole hanno un peso, sempre. Rimpianti? Una domanda difficilissima, me la sono fatta praticamente ogni giorno ma oggi posso dire con fermezza di no: io con Ale ho sempre parlato tantissimo, anche nel periodo del lockdown spiegandogli che il primo insegnamento di vita e’ il rispetto. Per le donne, per gli anziani, per la vita in generale”. “Mi aveva parlato di alcuni messaggi anonimi, pesanti, offensivi – ha confessato la mamma del ragazzo – aveva persino scritto alla piattaforma su cui erano arrivati per cercare di capire chi li postasse. Io ho provato a tranquillizzarlo, gli ho consigliato di cancellarsi dalla chat ma era stato vittima di bullismo ed emarginato anche a scuola: una volta era stato aggredito da un compagno e gli altri, anziche’ intervenire, si erano messi a fare il tifo, ‘sembrava di stare su un ring’, mi disse. Si era anche confidato con una insegnante ma poi si e’ chiuso, probabilmente per non farci preoccupare”.
(AGI)Bas (Segue)
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(AGI) – Roma, 2 feb. – “Alessandro si prodigava per gli altri – ha proseguito la donna – mi ha insegnato tanto con la saggezza dei suoi 13 anni, ma negli ultimi giorni e’ stato travolto da qualcosa piu’ grande di lui e io non sono riuscita ad aprirgli gli occhi su quanto la vita sia meravigliosa. Ragazzi, non permettete agli altri digiudicarvi, non dividetevi, parlate con gli altri”. Il capo dela Polizia, Lamberto Giannini, intervenendo dal palco ha voluto rivolgere “un abbraccio a questi genitori coraggiosi, che dopo quanto di cosi’ terribile e’ accaduto hanno saputo rendere il loro dolore positivo e mettersi a disposizione di tutti per far capire quanto importante sia volersi bene ed aiutarsi. La Rete – ha ribadito Giannini – e’ qualcosa di straordinario, uno strumento di progresso, un’autostrada che puo’ portare ovunque ma su cui bisogna stare in modo prudente, consapevole, rispettando le regole e soprattutto aiutando chi si trova in difficolta’. Chiedendol’intervento della polizia”. “La Rai si occupa di un tema cosi’ serio come il cyberbullismo perche’ e’ un servizio pubblico, creato per i cittadini dai cittadini. La nostra responsabilita’ e’ grande perche’ anche noi amplifichiamo qualsiasi messaggio, e’ importante quello che diciamo e facciamo”, ha sottolineato la presidente della Rai Marinella Soldi. “A 8 anni – ha ricordato – sono andata a vivere in Inghilterra con i miei genitori. Essere italiani non era di moda allora e rappresentavo
un bersaglio abbastanza facile perche’ ero diversa dai miei coetanei, non parlavo la lingua e avevo abitudini differenti. Meno male che non c’era internet…Per questo vi dico: se siete in sofferenza o in difficolta’ parlatene, tra di voi e agli adulti, perche’ parlando le vulnerabilita’ possono essere affrontate e diventare una forza. Come in ‘Mare fuori’ (serie tv che narra le vicende dei detenuti di un istituto di pena minorile, ndr) voi siete protagonisti, per voi stessi e per i vostri compagni”.
(AGI)Bas
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