Le iniziative delle altre Autorità

Le iniziative delle altre Autorità

I provvedimenti dell’Autorità danese sui cookie wall

L’Autorità danese per la protezione dei dati ha adottato due decisioni sull’uso dei c.d. “cookie wall” e, a seguire, delle linee guida.
Dall’inizio del 2020, l’Autorità ha ricevuto una serie di reclami sull’uso dei cookie wall.
Sulla base di due di questi, ha colto l’occasione per stabilire in che misura l’uso dei cookie wall possa rientrare nel quadro della disciplina in materia di protezione dei dati personali.
In via generale, l’Autorità garante ha ritenuto che questa pratica debba considerarsi legittima ove il prezzo da pagare per la fruizione dei contenuti non sia tanto alto da minare la libertà nella prestazione del consenso. I contenuti fruibili sottoscrivendo l’abbonamento o, viceversa, dando il consenso al trattamento dei dati personali, dovrebbero essere pressoché gli stessi.
Tuttavia, con riferimento ai due casi esaminati, le decisioni sono state in parte diverse per via delle specificità caratterizzanti le due fattispecie.


Per quanto riguarda il caso Gul og Gratis, è stato rilevato che l’azienda offriva un’alternativa al consenso sotto forma di accesso a pagamento. Il pagamento abilitava, infatti, l’accesso a un servizio in gran parte equivalente a quello fruibile tramite il consenso al trattamento dei dati. Il prezzo dell’alternativa di pagamento non era così alto, sicché l’interessato aveva una reale possibilità di scelta tra il pagamento e il consenso.
L’Autorità danese, tuttavia, ha anche ritenuto che Gul og Gratis non aveva dimostrato che il trattamento dei dati personali a fini statistici, anch’esso realizzato dall’azienda, fosse, in realtà, una parte necessaria dell’alternativa di pagamento. Alla società è stato quindi ordinato di fornire tale dimostrazione oppure di adattare la soluzione in modo che i visitatori possano prestare un consenso separato per questa specifica finalità.


Con riferimento, invece, a Jysk Fynske Medier, è stato riscontrato che l’approccio specifico dell’azienda non soddisfaceva i requisiti per un consenso valido. Ciò per via del fatto che il servizio offerto dietro consenso non era affatto equivalente a quello offerto dietro pagamento e che, quindi, ai visitatori non veniva concessa una vera e propria libera scelta. Infatti, mediante la prestazione del consenso, i visitatori potevano accedere solo a parte dei contenuti, mentre sottoscrivendo un abbonamento riuscivano a fruire di un’offerta più completa.
Anche in questo caso, come in quello precedente, l’Autorità ha riscontrato che Jysk Fynske Medier non aveva dimostrato che il trattamento dei dati personali a fini statistici fosse una parte necessaria dell’alternativa al pagamento. Anche a questa società è stato quindi ordinato di fornire tale dimostrazione oppure di adattare la soluzione in modo che i visitatori possano esprimere un consenso separato per questo scopo.


Infine, a seguito di queste due decisioni, l’Autorità danese ha predisposto delle linee guida generali sull’uso dei cookie wall, che le aziende dovrebbero tenere in considerazione nel ricorrere a tali strumenti nel proprio business.
Le linee guida indicano quattro criteri che rappresentano il punto di partenza per la valutazione da parte dell’Autorità rispetto alla conformità al GDPR dell’uso di un cookie wall.