“Le opere musicali contengono un’impronta unica dell’autore e quell’impronta è un dato personale con la conseguenza che contro la pesca a strascico del patrimonio artistico mondiale per l’addestramento degli algoritmi di una manciata di big tech c’è spazio per un’inedita alleanza tra diritto d’autore e diritto alla privacy, entrambi dalla stessa parte, quella che vuole che l’intelligenza artificiale sia uno strumento nelle mani degli uomini per uno sviluppo sostenibile della società nel rispetto dei diritti e delle libertà e non un fenomeno di cannibalizzazione di questi ultimi, dell’arte e delle persone in nome dei profitti di pochi”. È la sintesi del mio intervento di oggi all’evento di apertura della Milano Music Week. Grazie a Enzo Mazza per l’invito.
Milano Music Week
