Privacy Daily

PRIVACY DAILY 91/2023

Il Parlamento Europeo potrebbe adottare una risoluzione non vincolante per esortare la Commissione Europea a non approvare il Data Privacy Framework per i flussi di dati transatlantici. Lo ha rivelato Euractiv, secondo cui la risoluzione dovrebbe ricevere un ampio sostegno nella Commissione Libertà civili. L’atto dovrebbe, poi, essere confermato durante il voto in plenaria e non si escludono emendamenti dell’ultimo minuto. Il voto in plenaria è previsto per la settimana che inizia l’8 maggio. Nella settimana successiva, una delegazione di eurodeputati della stessa Commissione si recherà negli Stati Uniti per incontrare alcuni membri dell’amministrazione federale, le agenzie governative e gli organismi preposti all’applicazione del nuovo quadro normativo sulla privacy. Gli eurodeputati si spingono oltre la posizione assunta dall’EDPB, chiedendo alla Commissione di non adottare la decisione di adeguatezza fino a quando non sarà del tutto fugata una serie di dubbi sul rispetto dei diritti fondamentali. La risoluzione rileva inoltre che, in base all’ordine esecutivo, la comunità di intelligence degli Stati Uniti ha tempo fino a ottobre per aggiornare le proprie politiche, il che significa che la Commissione non avrà il tempo di valutarne il funzionamento pratico. Inoltre, i legislatori dell’UE sono pronti a chiedere alla Commissione di assumersi la responsabilità qualora la decisione sull’adeguatezza venisse nuovamente annullata in tribunale, sottolineando che gli interessi politici o commerciali non dovrebbero dettare le decisioni sull’adeguatezza. Altre preoccupazioni riguardavano la tenuta futura del Data Privacy Framework, i suoi principi di base e il suo meccanismo di ricorso. Sebbene la risoluzione non sia vincolante, il Parlamento europeo potrebbe impugnare la decisione se ritiene che la Commissione abbia oltrepassato i suoi poteri.

La tecnologia di lettura automatica delle targhe (ALPR) è stata adottata dalla Polizia dell’Ontario sudoccidentale il mese scorso. Nella contea di Essex, circa 50 veicoli di prima linea della polizia sono ora dotati di telecamere montate sulla parte superiore del mezzo. Le targhe scadute e le patenti di guida scadute sono le infrazioni più comuni che vengono scoperte e comportano rispettivamente sanzioni da 110 dollari e 325 dollari per gli automobilisti. Tuttavia, le telecamere aiutano la polizia a risolvere anche problemi più seri, come la ricerca di veicoli rubati, di sospetti ricercati e di bambini scomparsi quando viene emesso un allarme Amber. “Si tratta solo di un altro paio di occhi per noi, in modo da poter tenere gli occhi sulla strada”, ha detto un rappresentante delle forze dell’ordine. Quando passa un veicolo che potrebbe essere collegato a una violazione del codice della strada o a un reato, il computer portatile dell’agente emette un segnale acustico. Le telecamere riprendono il veicolo e la targa, ma non fotografano il conducente per motivi di privacy. Tuttavia, ci sono diversi problemi di protezione dati. Nel 2017 il Commissario per l’informazione e la privacy dell’Ontario ha pubblicato un rapporto che illustra come la polizia dovrebbe utilizzare questa tecnologia. Secondo il rapporto, gli agenti non dovrebbero utilizzare i dati per tracciare la posizione e gli spostamenti dei cittadini rispettosi della legge. La polizia di LaSalle afferma che qualsiasi targa catturata con la sua telecamera per la quale non viene riscontrata una violazione viene eliminata dal sistema entro 24 ore. In caso contrario, viene conservata per cinque anni a fini giudiziari e probatori. Il governo dell’Ontario ha dichiarato di voler spendere 40 milioni di dollari per diffondere la tecnologia ALPR.

In Germania le case farmaceutiche si lamentano della rigidità delle norme in materia di privacy e di brevetti. E qualche politico cavalca l’onda, invocando una “cultura dell’accoglienza” per le Big Pharma e paventando eventuali rischi per la difesa. In particolare, è il Partito liberaldemocratico (FDP), parte anche della Coalizione semaforo che controlla il governo federale, ad unirsi alle critiche sollevate dal capo di Bayer Pharma, Stefan Oelrich. In un’intervista al Tagesspiel di qualche giorno fa, Oelerich ha dichiarato che la Germania sta imboccando una strada pericolosa in termini di politica di ricerca: “In questo Paese è più difficile che in altri Paesi tecnologici ottenere dati sui pazienti per la ricerca”. Anche l’FDP esprime preoccupazione per la rigidità delle norme in materia protezione dei dati, le lungaggini dei percorsi dei brevetti dalle università all’industria, oltre a controverse regole sugli sconti. Il principale timore del Partito riguarda soprattutto il fatto che la Germania stia perdendo la sua reputazione di luogo di ricerca. Il segretario generale dell’FDP di Berlino e membro del Bundestag Lars Lindemann ha commentato: “Come sede di un’industria farmaceutica e biotecnologica basata sulla ricerca, la Germania è in competizione internazionale. Siamo quindi in competizione per le migliori aziende. E queste creano posti di lavoro, know-how e stabilità economica, a beneficio del nostro Paese. Per mantenere questa situazione, la Germania deve migliorare la sua cultura di accoglienza per le aziende farmaceutiche e biotecnologiche”. Soprattutto quando il margine di manovra finanziario si restringe, il settore pubblico deve concentrarsi sulla sburocratizzazione, ha affermato Lindemann.

English version

The European Parliament could adopt a non-binding resolution urging the European Commission not to approve the Data Privacy Framework for transatlantic data flows. This was revealed by Euractiv, according to which the resolution should receive broad support in the Civil Liberties Committee. The act should then be confirmed during the plenary vote and last-minute amendments are not excluded. The plenary vote is scheduled for the week beginning 8 May. In the following week, a delegation of MEPs from the same Commission will travel to the US to meet with members of the federal administration, government agencies and enforcement bodies of the new privacy framework. The MEPs go further than the position taken by the EDPB, asking the Commission not to adopt the adequacy decision until a number of doubts on the respect of fundamental rights have been fully resolved. The resolution also notes that, according to the executive order, the US intelligence community has until October to update its policies, which means the Commission will not have time to assess how they work in practice. Moreover, EU lawmakers are ready to ask the Commission to take responsibility if the adequacy decision is overturned again in court, stressing that political or commercial interests should not dictate adequacy decisions. Other concerns related to the future resilience of the Data Privacy Framework, its underlying principles and its appeal mechanism. Although the resolution is non-binding, the European Parliament could challenge the decision if it considers that the Commission has exceeded its powers.

Automatic Number Plate Reading (ALPR) technology was adopted by the Southwestern Ontario Police last month. In Essex County, about 50 frontline police vehicles are now equipped with cameras mounted on top of the vehicle. Expired number plates and expired driver’s licences are the most common offences that are discovered and result in penalties of $110 and $325 for motorists, respectively. However, the cameras also help police solve more serious problems, such as searching for stolen vehicles, wanted suspects and missing children when an Amber alert is issued. “It’s just another set of eyes for us, so we can keep our eyes on the road,” said a law enforcement representative. When a vehicle passes that could be linked to a traffic violation or crime, the officer’s laptop computer beeps. The cameras capture the vehicle and the number plate, but do not photograph the driver for privacy reasons. However, there are several data protection issues. In 2017, the Ontario Information and Privacy Commissioner released a report outlining how police should use this technology. According to the report, officers should not use the data to track the location and movements of law-abiding citizens. The LaSalle police say that any licence plate captured with its camera for which a violation is not found is deleted from the system within 24 hours. Otherwise, it is retained for five years for judicial and evidentiary purposes. The Ontario government has declared its intention to spend $40 million to disseminate ALPR technology.

In Germany, pharmaceutical companies are complaining about the rigidity of privacy and patent laws. And some politicians are riding the wave, calling for a ‘culture of acceptance’ for Big Pharma and fearing possible risks for the defence. In particular, it is the Liberal Democratic Party (FDP), which is also part of the Traffic Light Coalition that controls the federal government, that joins the criticism raised by the head of Bayer Pharma, Stefan Oelrich. In an interview with the Tagesspiel a few days ago, Oelerich stated that Germany is going down a dangerous path in terms of research policy: ‘In this country it is more difficult than in other technological countries to obtain patient data for research’. The FDP is also concerned about rigid data protection regulations, lengthy patent routes from universities to industry, and controversial rebate rules. The party’s main fear is that Germany is losing its reputation as a research location. FDP Berlin secretary general and Bundestag member Lars Lindemann commented: ‘As the home of a research-based pharmaceutical and biotechnology industry, Germany is in international competition. We are therefore competing for the best companies. And these create jobs, know-how and economic stability, to the benefit of our country. To maintain this situation, Germany must improve its culture of welcoming pharmaceutical and biotechnology companies. Especially when the financial room for manoeuvre narrows, the public sector must focus on unbureaucratisation, Lindemann said.