ChatGpt è addestrata grazie a miliardi di dati di miliardi di persone. Ecco perché l’abbiamo bloccata

aggiornato il 2 Aprile 202331 Marzo 2023

L’innovazione non può essere fatta a spese dei diritti delle persone. Credo sia questo il senso più profondo del provvedimento con il quale, come Garante per la protezione dei dati personali, abbiamo ordinato a OpenAi, la società che gestisce ChatGPT di sospendere, almeno temporaneamente, ogni trattamento dei dati personali raccolti in Italia e degli utenti che si collegano dal nostro Paese.

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È il luogo non-luogo nel quale condividere quello che faccio, quello che scrivo, quello che penso ma, soprattutto, per stimolare un confronto e un dialogo con addetti ai lavori e non, raccogliere spunti di riflessione, critiche (auspicabilmente costruttive) e commenti su come provare a fare meglio il mio lavoro.

Un luogo volutamente informale, un mezzo attraverso il quale provare, giorno dopo giorno, a far tracimare il diritto alla privacy fuori dal circolo di chi si occupa di privacy per mestiere e portare uno dei diritti più preziosi di tutti i tempi tra le persone che non lo conoscono perché, come ci disse Umberto Eco, il nostro lavoro – quello delle autorità di protezione dei dati personali – è tanto quello di far conoscere la privacy a chi non la conosce tanto quello di difendere la privacy di chi la conoscere e ci chiede tutela.