Le iniziative delle altre Autorità

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I consigli dell’ICO ai game designers: alcuni “top tips” per rispettare Children’s code

Il 15 febbraio 2023, l’ICO ha pubblicato i “Top Tips” per aiutare i progettisti/sviluppatori di giochi a conformarsi al suo Children’s code (Age appropriate design: a code of practice for online services) – il quale è entrato in vigore il 2 settembre 2020 e contiene un insieme di norme volte alla protezione dei bambini nell’utilizzo dei servizi online-.

Prima di emanare questa serie di consigli, l’ICO ha sottoposto ad un audit le società che progettano videogiochi per meglio comprendere quali possano essere le applicazioni pratiche del Children’s code nel settore del gaming. A seguito di un’ampia riflessione sui rischi da contrastare e sulle misure da adottare per assicurare il rispetto del Codice, l’Autorità ha raccolto i migliori “tips” per garantire ai players un gioco sicuro. L’obiettivo principale per i game designers è quello di garantire la protezione dei bambini attraverso la progettazione dei loro giochi. A tal fine, tra i suoi “suggerimenti”, l’ICO consiglia di:

  • identificare se i giocatori hanno meno di 18 anni con un ragionevole grado di certezza e scoraggiare false dichiarazioni di età;
  • garantire che i giochi non siano dannosi per la salute e il benessere dei bambini, includendo contenuti e tematiche adeguati all’età e promuovendo il monitoraggio dei tempi di gioco;
  • disattivare by default la profilazione comportamentale per il marketing. Se un bambino sceglie di ricevere annunci pubblicitari, è necessario implementare misure per controllare o monitorare l’inserimento di prodotti, la pubblicità o gli accordi di sponsorizzazione, anche qualora gli sia permesso accedere ai server della community dall’interno del gioco.
  • scoraggiare l’uso di tecniche di nudge per spingere i bambini a prendere decisioni superficiali concernenti la privacy, compresa la revisione delle scelte in materia di marketing o la creazione di account sui social media per ottenere ricompense.

Ogni singolo consiglio rimanda a risorse – come, ad esempio, un modello di Data Protection Impact Assessment – o ad altri documenti più dettagliati. Inoltre, i suggerimenti toccano anche le principali preoccupazioni emerse di recente nel settore del gaming, tra cui la necessità di valutare il rischio di ricompense casuali, come le loot box, e di progettare giochi che aiutino i players più giovani a disimpegnarsi da sessioni troppo prolungate.

L’Autorità offre, inoltre, ai produttori di videogiochi l’opportunità di sottoporsi volontariamente ad un audit. Chi decide di ricorrere a questa possibilità può beneficiare delle conoscenze e dell’esperienza in materia di protezione dei dati di un team di audit dell’ICO senza alcuna spesa. Si tratta, peraltro, di un’utile occasione per discutere con i membri del team dell’ICO le questioni relative alla protezione dei dati e per ottenere una valutazione indipendente della conformità dei propri processi alle norme.