Privacy Daily

Privacy Daily 11/2023

La Cina sta implementando nuove regole per limitare la produzione di “deepfake”, generati o modificati da software di intelligenza artificiale che possono far sembrare che le persone dicano e facciano cose che non hanno mai detto e fatto. Le nuove norme sono entrate in vigore il 10 gennaio. Ecco alcune delle principali disposizioni della nuova normativa: gli utenti devono dare il consenso se la loro immagine deve essere utilizzata in qualsiasi tecnologia deek fake. I servizi di deep fake non possono utilizzare la tecnologia per diffondere notizie false e devono autenticare la vera identità degli utenti. I contenuti devono avere una notifica di qualche tipo per informare gli utenti che l’immagine o il video è stato alterato con la tecnologia. I contenuti contrari alle leggi sono vietati, così come i contenuti che mettono in pericolo la sicurezza e gli interessi nazionali, danneggiano l’immagine nazionale o creano turbamento all’economia. Dalla fine del 2020, la Cina ha cercato di frenare il potere dei giganti tecnologici del paese e ha introdotto una regolamentazione moltro stringente in aree che vanno dall’antitrust alla protezione dei dati.

La Germania fa sentire il suo peso nei negoziati del trilogo delle istituzioni dell’UE sulla proposta di legge sull’intelligenza artificiale. Alla riunione del Consiglio dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia dell’Unione europea, il ministro federale tedesco per il digitale e i trasporti Volker Wissing ha indicato che “c’è ancora spazio per miglioramenti” su diversi aspetti della proposta nonostante la posizione concordata tra l’UE e stati membri. Cruciale il ruolo che che sta giocando la Germania favorevole ad un divieto totale della tecnologia di riconoscimento biometrico. Un altro argomento controverso è l’applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale nei procedimenti penali. Berlino spinge nella direzione di vietare qualsiasi applicazione di intelligenza artificiale che sostituisca i giudici umani nelle valutazioni sul rischio che un individuo ha di commettere o ripetere un reato.

Le scuole pubbliche di Seattle (SPS) hanno compiuto il primo passo per ritenere le società di social media responsabili dei danni causati alla salute sociale, emotiva e mentale degli studenti. Il 6 gennaio, il distretto ha presentato una denuncia contro le società che gestiscono TikTok, Instagram, Facebook, SnapChat e YouTube. Da allora anche il Kent School District si è unito alla denuncia. L’obiettivo non è eliminare i social media, ma cambiare il modo in cui operano queste aziende e costringerle ad assumersi le proprie responsabilità. Chiediamo a queste famose aziende di massimizzare i loro sforzi per salvaguardare gli studenti, che sono i loro consumatori più vulnerabili. In particolare, le scuole accusano i social media di essere responsabili della maggiore diffusione di una serie di patologie tra le quali ansia, depressione, problemi alimentari e cyberbullismo. “Facendo marketing -affermano le scuole – e prendendo di mira i giovani, le aziende proprietarie di queste piattaforme di social media hanno creato ambienti digitali che possono influire negativamente sulla salute mentale ed emotiva dei nostri studenti”.

English Translation

China is implementing new rules to limit the production of ‘deepfakes’, which are generated or modified by artificial intelligence software that can make people appear to say and do things they never said or did. The new rules came into force on 10 January. Here are some of the main provisions of the new regulations: users must give consent if their image is to be used in any deek fake technology. Deep fake services cannot use the technology to spread fake news and must authenticate the true identity of users. Content must have a notification of some kind to inform users that the image or video has been altered with technology. Content that is against the law is banned, as is content that endangers national security and interests, damages the national image or creates disturbance to the economy. Since the end of 2020, China has sought to curb the power of the country’s technology giants and has introduced radical regulation in areas ranging from antitrust to data protection.

Germany is pulling its weight in the trialogue negotiations of the EU institutions on the proposed Artificial Intelligence Act. At the meeting of the EU Transport, Telecommunications and Energy Council, German Federal Minister for Digital and Transport Volker Wissing indicated that ‘there is still room for improvement’ on several aspects of the proposal despite the agreed position between the EU and member states. Crucial is the role that Germany is playing in favour of a total ban on biometric recognition technology. Another controversial topic is the application of artificial intelligence systems in criminal proceedings. Berlin is pushing in the direction of banning any application of artificial intelligence to replace human judges in law enforcement assessments of an individual’s risk of committing or repeating a crime.

Seattle Public Schools (SPS) has taken the first step in holding social media companies accountable for the damage caused to students’ social, emotional, and mental health. On 6 January, the district filed a complaint against the companies that run TikTok, Instagram, Facebook, SnapChat and YouTube. Since then, the Kent School District has also joined the complaint. The goal is not to eliminate social media, but to change the way these companies operate and force them to take responsibility. We call on these famous companies to maximise their efforts to safeguard students, who are their most vulnerable consumers. In particular, schools accuse social media of being responsible for the increased prevalence of a range of illnesses including anxiety, depression, eating disorders and cyberbullying. “By marketing – the schools claim – and targeting young people, the companies that own these social media platforms have created digital environments that can negatively impact the mental and emotional health of our students”.