Dall’addestramento su opere altrui alla generazione di opere nuove“
di Laura Turini
Chi ha i diritti sull’opera generata dall’AI? Che diritti hanno i sistemi come ChatGPT sui dati che inseriamo per ottenere risposte? Che fine fanno le informazioni che gli utenti scrivono n fare di ricerca e sui prompt? Sono solo alcune degli interrogativi sollevati dal volume “A chi spettano i diritti sulle opere dell’intelligenza artificiale. Dall’addestramento su opere altrui alla generazione di opere nuove” di Laura Turini (Maggioli Editore). Il volume inaugura una nuova linea della Maggioli dedicata al tema tanto importante quanto essenziale: l’intelligenza artificiale che sta avendo e avrà sempre più un impatto crescente sulla vita di ciascuno di noi.
L’apertura del volume riguarda la regolamentazione dei diritti d’autore, che è uno degli aspetti più importante, non solo perché occorre definire la sorte dei diritti sulle opere generate dalle macchine, ma anche perché impatta fortemente dal punto di vista economico. Basti pensare alle manifestazioni di protesta di molti autori e al clamoroso sciopero degli attori di Hollywood nel novembre 2023, alimentato dal timore di perdere per sempre il loro ruolo per essere soppiantati dalle macchine.
La soluzione giuridica non è un mero esercizio intellettuale ma avrà – come sottolinea l’Autrice – riflessi importanti sul nostro futuro. L’AI Act fissa regole da seguire per garantire la sicurezza dei sistemi di intelligenza artificiale e il rispetto dei diritti e dei principi fondamentale, ma per quanto attiene il diritto d’autore rimanda alla normativa esistente. Il volume, al pari della collana “Intelligenza artificiale e diritto” cui appartiene il volume, intende dare un taglio pratico e non accademico, partendo dai casi pendenti e da quelli già decisi. Attraverso di essi si può entrare nel vivo delle contrapposte ragione delle parti e trovare argomenti in un senso o in un altro e strumenti concreti per orientarsi nelle grandi sfide che ci attendono.
Buona lettura.
