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I tuoi dati sono un tesoro – Il nuovo video istituzionale del Garante

La protezione dei dati personali è dappertutto nella nostra vita, sin dall’inizio.

E’ questo uno dei tanti messaggi che il nuovo video istituzionale del Garante per la protezione dei dati personali appena lanciato vuole aiutarci a diffondere e comunicare.

Se avete due minuti e quindici secondi che vi avanzano nell’agenda della giornata, permettetemi un consiglio, per una volta, niente affatto imparziale, niente affatto terzo, niente affatto indipendente ma comunque sincero: guardate il video appena pubblicato sul sito del Garante per la protezione dei dati personali.

E’ un racconto, secondo me, emozionato e emozionale non solo e non tanto di quanto l’Autorità, negli ultimi vent’anni, abbia silenziosamente aiutato questo Paese a non dimenticare mai che il rispetto delle persone, sin dalla nascita – ma in realtà già prima – viene prima di tutto ma anche e soprattutto di quanto la protezione dei dati sia onnipresente nelle nostre vita, sia nei nostri gesti quotidiani, nelle nostre scelte che contano di più, nei nostri momenti più felici e in quelli più difficili.

Il Garante c’era ieri quando si trattava di fare in modo che capissimo che non si può stare appiccicati al bancone di una farmacia o di un ufficio postale obbligando chi ci sta davanti a consegnarci i suoi segreti e c’è oggi quando dobbiamo acquisire consapevolezza su come far nostri gli straordinari vantaggi che ci offre l’universo digitale senza lasciarci spogliare della nostra identità.

Non aggiungo altro e vi suggerisco, semplicemente, la visione del video.

Ma non prima di una manciata di ringraziamenti sinceri, profondi e sentiti.

Il primo è per le persone che lavorano all’Autorità perché se oggi abbiamo una storia tanto intensa da raccontare il merito è, naturalmente, solo loro.

Il secondo deve arrivare più lontano degli altri ed è per Stefano Rodotà con il quale questa storia, quella della protezione dei dati e quella della nostra Autorità ha un debito impagabile come, d’altra parte, è impagabile il debito che abbiamo nei confronti di Giovanni Buttarelli che raccolse il suo testimone.

Ma non c’è dubbio che questa storia, per quanto bella, importante, intensa, non avremmo potuto né saputo raccontarla senza l’ufficio comunicazione dell’Autorità diretto da Baldo Meo che ha saputo tradurre in parole, immagini e suoni, scegliendo le persone giuste in grado di aiutarci in maniera efficace, la direzione lungo la quale il nuovo Collegio, proseguendo lungo una strada tracciata da anni, vuole portare l’Autorità: sempre di più vicino alla gente, sempre più nel nostro meraviglioso Paese, sempre più prossima alla nostra impresa e, naturalmente, sempre accanto alle altre Istituzioni senza per questo mai rinunciare alla nostra indipendenza.

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