Le iniziative delle altre Autorità

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“Monitoraggio dei dipendenti: la CNIL multa Amazon France Logistique”

La Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés (“CNIL”) ha annunciato di aver multato Amazon France Logistique di 32 milioni di euro – equivalente a circa il 3% del fatturato dell’azienda – per quello che la CNIL ha definito un sistema di sorveglianza “eccessivamente intrusivo” istituito per monitorare le prestazioni del personale.

L’azienda sanzionata, di proprietà di Amazon EU, fornisce servizi di supporto logistico nell’ambito della sua attività di consegna pacchi in Francia e gestisce grandi centri di distribuzione dove riceve, immagazzina gli articoli e prepara i pacchi per la consegna.

A seguito di alcune denunce da parte dei dipendenti, la CNIL ha avviato un procedimento e ha effettuato vari controlli nei luoghi di lavoro. 

Con il provvedimento del 27 dicembre 2023 l’Autorità ha riscontrato diverse violazioni del GDPR, tra cui il mancato rispetto del principio di minimizzazione dei dati (art. 5.1 del GDPR) e la mancata garanzia di liceità del trattamento (art. 6 GDPR) in relazione al monitoraggio dei dipendenti tramite scanner; il mancato rispetto dell’obbligo di informazione e trasparenza (artt. 12 e 13 del GDPR) relativamente al trattamento dei dati della videosorveglianza.

In particolare, la CNIL ha appurato che il sistema di monitoraggio dell’attività e delle prestazioni dei dipendenti fosse eccessivo per diversi motivi. In primo luogo gli indicatori che tracciano il tempo di inattività degli scanner dei dipendenti sarebbero illeciti. La CNIL ha, infatti, stabilito che è illegale istituire un sistema di misurazione delle interruzioni del lavoro che richieda la possibilità per i dipendenti di giustificare ogni pausa o interruzione.

La CNIL ha, in secondo luogo, affermato che il sistema di misurazione della velocità di scansione degli articoli era eccessivo sulla base del principio che gli elementi scansionati molto rapidamente aumentano il rischio di errore

Più in generale, la CNIL ha ritenuto eccessivo conservare tutti i dati raccolti dai sistemi, nonché gli indicatori statistici risultanti, per tutti i dipendenti e i lavoratori temporanei, per un periodo di 31 giorni.

Un portavoce di Amazon a valle dell’adozione del provvedimento ha affermato che “I sistemi di gestione del magazzino sono standard del settore e sono necessari per garantire la sicurezza, la qualità e l’efficienza delle operazioni e per monitorare lo stoccaggio dell’inventario e l’elaborazione dei pacchi in tempo e in linea con le aspettative dei clienti”. Nonostante la sanzione sia al di sotto della soglia massima prevista, pari al 4% del fatturato, la società non condivide le contestazioni della CNIL e si riserva il diritto di fare appello.