Assicurazioni, banche e una pletora di altri soggetti chiedono e, anzi, esigono di sapere non solo se siamo malati, ma anche se lo siamo stati. Non possiamo accettare che aver sconfitto un tumore diventi un titolo di demerito, un pregiudizio, un marchio a fuoco, un elemento di discriminazione disumana. E, purtroppo, è esattamente quello che accade oggi
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