Governare il futuro

Governare il futuro – Getty Images: facce (e dati biometrici) in vendita

Getty Images, una delle più grandi agenzie fotografiche al mondo, ha appena annunciato che, da ora in poi, quando acquisirà la fotografia di una persona non si accontenterà più di acquistare i diritti sull’immagine ma chiederà anche un permesso speciale per l’uso dei dati biometrici contenuti nel volto di una persona.

La notizia, rimbalzata nei giorni scorsi da Seattle, merita di essere spiegata perché è, probabilmente, più importante di quanto potrebbe apparire e non riguarda niente affatto solo fotografi e utilizzatori delle fotografie provenienti dagli enormi database della Getty.

E nel farlo bisogna cominciare dal principio ovvero da ciò che, forse dovrebbe, ma non è ancora noto ai più: l’immagine del nostro volto contiene una quantità straordinariamente preziosa di dati personali e può essere convertita in un’impronta biometrica ovvero alcuni elementi diversi da ciò che noi vediamo guardando un ritratto fotografico ma che consentono ai sistemi algoritmici in circolazione di riconoscere il nostro volto in foto o video a occhio nudo diversissime l’una dall’altra.

Semplificando, probabilmente, più del lecito l’impronta biometrica è la conversione della nostra faccia in una manciata di misure calcolate in maniera più che millimetrica, ad esempio, tra i nostri occhi, i nostri occhi e la bocca, la nostra bocca e il nostro naso.
Ecco queste impronte biometriche ricavabili da tutte le fotografie che abbandoniamo online o che semplicemente galleggiano per le ragioni più diverse nel mare digitale del web hanno oggi acquisito un enorme valore commerciale che, spesso – sempre per le foto di persone non note – supera quello dei diritti d’autore sulla singola fotografia.
Questi dati personalissimi, perché unici e legati inscindibilmente alla nostra esistenza sono utilizzati per addestrare gli algoritmi di intelligenza artificiale, per il riconoscimento facciale e per decine di altri usi.


Getty Images deve averlo capito e con la sua mossa si candida a allargare il suo mercato nella direzione del futuro: non più solo una delle più grandi agenzie fotografiche al mondo ma anche un data broker specializzato nella distribuzione di dati biometrici.
Getty, insomma, si è resa conto che in una fotografia di una persona c’è molto di più di quello che si vede e che, forse, quello che non si vede comincia a valere di più di quello che si vede.
Certo nel raccontare la sua decisione suggerisce che essa è finalizzata a dare alle persone più controllo sui propri dati personali, a cominciare da quelli biometrici ed è certamente vero.
Ma al tempo stesso guai a negare che si tratta anche di una mossa che potrebbe spalancare un nuovo enorme business.


E qui c’è una domanda che non ci si può esimere dal porsi: si possono vendere i propri dati personali e, anzi, addirittura quelli personalissimi come quelli biometrici dietro pagamento di un corrispettivo proprio come sin qui accaduto per i diritti all’immagine?
E a rispondere a questa domanda sbaglia solo chi è convinto di avere la risposta giusta in tasca.
Perché la questione è tremendamente complicata.
Vale però la pena ricordare che qualche anno fa, un’agenzia incaricata da Google di raccogliere fotografie di volti di persone per addestrare i propri algoritmi di riconoscimento facciale, per far prima e contenere i costi, decise di collezionare, innanzitutto, foto di senza tetto di colore, offrendo loro un buono da cinque dollari da spendere in caffè da Starbucks.


La ragione della scelta era semplice ed è utile a rappresentare il rischio dietro questa deriva: i senzatetto di colore avrebbero fatto meno resistenza a spogliarsi di una componente importante del loro diritto alla privacy e lo avrebbero fatto volentieri per cinque dollari.
Ecco cedere troppo a cuor leggero all’idea che i nostri dati biometrici possano essere venduti come un qualsiasi altro bene rischia di produrre come conseguenza che il diritto alla privacy, in futuro, sia più effettivo per chi sta meglio economicamente che per chi sta meno bene e per una manciata di dollari è pronto a rinunciare a ogni diritto sul proprio volto.

Buona giornata!

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