Le iniziative delle altre Autorità

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“DPA Belga: una persona battezzata ha il diritto di essere cancellata dal registro battesimale”

La DPA belga si è recentemente pronunciata su un reclamo proposto da un cittadino che aveva chiesto alla Chiesa Cattolica la rimozione dei propri dati personali dal registro dei battesimi.
Nel 2021 un cittadino belga, regolarmente battezzato, aveva presentato una richiesta di cancellazione da tutti gli archivi della Chiesa cattolica, compreso il registro battesimale, ma la stessa veniva rigettata sul presupposto che il diritto alla cancellazione dei dati, sancito dal GDPR, non è assoluto e può essere esercitato solo a determinate condizioni. La Diocesi di Gand, nel riscontrare l’istanza, riteneva di avere un interesse legittimo a conservare i dati contenuti nel registro, in quanto tale conservazione era necessaria ai fini del trattamento dei dati e invocava il valore archivistico di questi dati, che ne impediva la cancellazione. Il trattamento dei dati personali degli interessati al momento del battesimo si baserebbe sull’articolo 6, paragrafo 1, lettera f) del GDPR, in particolare sull’interesse legittimo del convenuto, e non sul consenso dell’interessato né sull’esecuzione di un contratto tra l’interessato e la Diocesi. Contrariamente a quanto sostenuto dal cittadino istante, non era il diritto all’oblio della persona interessata a valere ma piuttosto il diritto della Chiesa di archiviare i dati personali da archiviare nel pubblico interesse. I dati di battesimo costituirebbero quindi fatti storici che, secondo la Diocesi, dovevano essere trattati come tali per evitare che il registro battesimale perda il suo valore oggettivo.
Il 19 dicembre 2023 il Garante con il provvedimento DOS-2021-01986 ha deciso di ordinare al Vescovado di Gand di soddisfare la richiesta di cancellazione dei dati del cittadino istante.
A valle dell’adozione del suddetto provvedimento, il Presidente della Camera Contenzioso dell’Autorità belga per la protezione dei dati ha affermato: “In questo caso sono in gioco diversi diritti fondamentali. Nella nostra decisione, ci esprimiamo solo sull’applicazione del GDPR al trattamento dei dati effettuato dalla diocesi di Gand, come è nostro ruolo. Dal punto di vista della protezione dei dati, il trattamento a vita di dati, per di più sensibili, di una persona che ha chiesto di lasciare la Chiesa non può essere giustificato se tale trattamento non è né proporzionato né strettamente necessario agli interessi dichiaratamente legittimi della Chiesa. Queste condizioni non sono state soddisfatte in questo caso”.
Le parti interessate dalla decisione hanno 30 giorni di tempo per impugnare il provvedimento nelle sedi competenti.