Privacy Daily

Privacy Daily – 23 luglio 2021

Garante privacy: sì a maggiori tutele per i dati giudiziari

Finalità definite, dati sempre aggiornati, tempi di conservazione precisi, garanzie estese a tutti i settori. Il Garante per la privacy ha espresso parere favorevole sullo schema di regolamento, predisposto dal Ministero della giustizia, che disciplina il trattamento dei dati giudiziari in una pluralità di ambiti e contesti. Il testo, che recepisce buona parte delle indicazioni fornite dall’Autorità nel corso di diverse interlocuzioni con il Ministero, rafforza in maniera significativa le tutele previste per le persone e definisce un complesso di garanzie minime e coerenti nei principali settori nei quali possono essere trattati dati giudiziari: dall’ambito forense al mondo del lavoro, dalla verifica dei requisiti di onorabilità a quella della solidità e affidabilità di soggetti privati, dall’ambito assicurativo a quello delle professioni intellettuali o della ricerca storica e statistica, oppure nella mediazione e conciliazione delle controversie civili e commerciali.

Newsletter 20/07/2021 – Garante privacy: sì a maggiori tutele per i… – Garante Privacy (gpdp.it)


“Il Regno Unito dovrebbe preoccuparsi della raccolta di dati genetici cinesi”

La Gran Bretagna dovrebbe preoccuparsi della raccolta di dati genetici da milioni di donne da parte di un’azienda cinese attraverso test prenatali, ha detto a Reuters un alto legislatore britannico. “Le connessioni tra le aziende di genomica cinesi e l’esercito cinese non si allineano con ciò che normalmente ci aspetteremmo nel Regno Unito o in molti altri paesi” ha affermato Tom Tugendhat, presidente del Comitato di selezione per gli affari esteri del parlamento britannico.

UK should be concerned at Chinese gene data harvesting, lawmaker says | Reuters


Uber: interferenze con la privacy di oltre 1 milione di australiani

Il Commissario australiano per la privacy Angelene Falk ha ordinato a Uber di rispettare i principi sulla privacy australiani dopo aver scoperto che Uber Technologies Inc, con sede negli Stati Uniti e Uber BV con sede in Olanda hanno interferito con la privacy di 1,2 milioni di australiani. Uber avrebbe subito una violazione dei dati senza comunicarla alle autorità competenti, ponendo in essere attività di copertura delle violazione stessa nel periodo compreso tra ottobre e novembre del 2016. Falk ha contestato la violazione del Privacy Act 1988 e la non adozione dunque di misure ragionevoli per proteggere le informazioni personali degli australiani dall’accesso non autorizzato e per distruggere o rendere anonimi i dati come richiesto.

https://www.zdnet.com/article/uber-found-to-have-interfered-with-privacy-of-over-1-million-australians/