Oggi sono intervenuto al GPRDay e “ho ricordato quanto siano diversi i tempi della regolamentazione e quelli dello sviluppo tecnologico e quanto di conseguenza sia elevato il rischio che anche nel dominio dell’intelligenza artificiale siano le big tech a dettare le regole a mezzo tecnologia e quanto queste regole potrebbero finire con il sovrascrivere quelle che usciranno da Parlamenti e Governi. La conseguenza sarebbe democraticamente insostenibile perché, naturalmente, le regole tecnoimposte dai padroni della tecnologia sono adottate a tutela di interessi privati mentre quelle che escono da Parlamenti e Governi, sono o dovrebbero essere, adottate sempre nel nome dell’interesse collettivo al benessere dell’intera comunità governata”.
