recensioni

“Diritto Dipinto. L’arte legale nel “tutto digitale” di Luca Bolognini (Rubbettino)

“L’essenza dell’arte è una riservatezza infinita” è una frase di “Doppia Vita”, l’autobiografia del poeta tedesco Gottfried Benn, che apre la prima delle riflessioni metaforico legali de “Il diritto dipinto. L’arte legale nel tutto digitale” di Luca Bolognini (Rubbettino). Bolognini, avvocato, giurista tra i massimi esperti di privacy, prosegue il cammino intrapreso nel 2021 con “L’arte della Privacy” (Rubbettino), già tradotto in inglese, spagnolo e turco. In questo secondo volume, Bolognini propone nuove “allegorie giuridiche” tra arte e regole, diritti contemporanei e dipinti antichi (e viceversa) reinterpretando a colori il senso dei precetti e delle consuetudini. Nelle 52 riflessioni pensate una volta alla settimana per un anno intero – Bolognini va alla radice, ad una ricerca di senso, scruta l’arte e il diritto – la conoscenza e l’immaginazione come preziosi, inscindibili strumenti gnoseologici, cifre interpretative dal valore metastorico, al di là dalle angustie delle specializzazioni. Bolognini va nel dettaglio per ritrovare il generale, in una dinamica di specchi, in una dialettica di reciproci rinvii, capaci, insieme, di recuperare tradizioni storiche, principi, valori simbolici, visioni complessive e profondità culturali. In questo originale percorso, Bolognini accompagna il lettore con delicatezza, con la leggerezza che si associa alla sostanza ed alla precisione. Paul Valéry ha detto: “Il faut être léger comme l’oiseau et non comme la plume”. Bolognini traccia un percorso senza fretta, lasciando che la memoria si depositi, senza uscire dal pensiero visivo, senza uscire dal linguaggio delle immagini. Nell’universo delle suggestioni tra arte e diritto, Bolognini apre vie da esplorare, strade nuovissime e antichissime, in un delicato equilibrio tra la dimensione astratta e quella concreta, tra la vita interiore ed esteriore degli individui in una prospettiva di senso.