Governare il futuro

Governare il futuro – Taxi senza tassista. Per ora a San Francisco ma è solo questione di tempo

Ve la ricordate la guerra dei tassisti contro Uber?

Scioperi, città bloccate, proposte di legge, cause milionarie, multe a pioggia contro gli “abusivi” delle auto con conducente rei di non rispettare le regole – per la verità un po’ anacronistiche specie in Italia – e rubare il lavoro ai tassisti.

Sono passati solo una manciata di anni ma già sembrano preistoria.

La Cruise, una compagnia di taxi californiana, ha appena ottenuto dalle autorità competenti la prima autorizzazione rilasciata negli Stati Uniti d’America per iniziare a far correre – anche se per la verità le sue auto dovranno andare pianino – i propri taxi senza conducente lungo le strade di San Francisco.
Niente più autista a bordo, neppure semplicemente per intervenire in caso di necessità.
Il cliente chiama il taxi con l’apposita app, seleziona la destinazione, il taxi arriva, lo sportello si apre, il passeggero sale a bordo e…sorpresa…alla guida non c’è nessuno!
Al passeggero non resta che guardare il volante girare come se saldamente nelle mani di un fantasma.
Al resto pensa l’algoritmo.

Intendiamoci, si tratta ancora di un esperimento con tanti limiti.
I taxi fantasma, infatti, potranno fare solo il turno di notte e dovranno restare in garage o, almeno, far salire a bordo un conducente pronto a intervenire qualora servisse, quando le condizioni meteo fossero tali da rendere il “gioco” – si fa per dire – troppo pericoloso.
Ma è evidente che ci siamo e che il passo da questa sperimentazione – peraltro non la prima in giro per il mondo – al momento nel quale i taxi senza tassisti saranno la regola, ormai, è vicino o, almeno, non è lontano.

Certo non accadrà dappertutto e subito.

Le città o almeno le zone delle città con un traffico più caotico ci metteranno più delle altre ad aprirsi ai taxi senza conducente ma, comunque, ci siamo.
E, a quel punto, la guerra tra i tassisti e i conducenti di Uber sarà solo un ricordo sbiadito perché, probabilmente, tassisti e Uber driver si coalizzeranno contro i robot rei di provare a rubare loro il lavoro.

Finisce sempre così nelle storie dell’innovazione.

Tra due concorrenti che litigano attorno a questioni che, generalmente, hanno un retrogusto anacronistico, a un certo punto, arriva il terzo, l’innovatore e mostra ai primi due contendenti che quella che stiamo vivendo è una stagione della vita del mondo nella quale nessuno può sedersi – specie alla guida di un’auto! – e sentirsi arrivato.

Buona settimana!

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