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Le strutture del potere di Sabino Cassese, intervista di Alessandra Sardoni (Editori Laterza).


Il volume è frutto del dialogo della giornalista Alessandra Sardoni con Sabino Cassese, insigne giurista, giudice emerito della Corte Costituzionale e professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, protagonista del dibattito pubblico italiano degli ultimi cinquant’anni. Un’intervista svoltasi a tappe, tra il gennaio e l’aprile del 2023, con l’obiettivo di svolgere un’approfondita disamina attorno al potere, su come esso si distribuisca e si sia storicamente distribuito nello Stato italiano, con quali equilibri e disequilibri, se le invasioni di campo di un potere nell’altro o la ritirata dei partiti e del Parlamento mettano in crisi il principio della separazione dei poteri. Riflessione che ha sempre caratterizzato gli studi del Prof. Cassese attraverso il ricchissimo percorso accademico – come ricorda Sardoni nell’introduzione – la densa attività saggistica e la biografia che lo ha visto “policy maker”, consigliere del principe, ministro della funzione pubblica e giudice costituzionale. Negli ampi capitoli: “Potere di influenza e di decisione”, “Il potere della DC. La stagione dei partiti forti e la loro crisi”, “Politica vs burocrazia. E viceversa”, “I crocevia. Il potere dei luoghi di intersezione. Posizioni strategiche” e “Dietro le quinte e sul palcoscenico. Il potere invisibile e il dosaggio della trasparenza”, si ripercorre la storia della gestione del potere dall’influenza delle élite politiche e intellettuali dopo la seconda guerra mondiale alle privatizzazioni, alla trasformazione del rapporto tra politica e burocrazia, politica e magistratura fino alla questione della stabilità dei governi e del sistema politico istituzionale in generale, all’interazione tra il potere sul palcoscenico e quello dietro le quinte, i ruoli visibili e quelli invisibili con le variabili che vanno dalla forza dei leader politici a quello degli organismi sovranazionali e, sul lato privato, da reti, lobby, gruppi di interesse. E ancora: la Normale di Pisa, l’Eni di Enrico Mattei, l’Ufficio della programmazione e del bilancio con i dibattiti che ne caratterizzarono la costituzione, la figura e il ruolo di Antonio Giolitti, di Massimo Severo Giannini, l’esperienza di Governo con Carlo Azeglio Ciampi presidente del Consiglio, la Corte Costituzione e gli oltre cinquanta comitati e commissioni che lo hanno visto presidente o consulente, come la formazione, la studio, l’attività saggistica e l’insegnamento universitario, campi di azione, osservatori privilegiati della storia del Paese, delle sue trasformazioni e della sua crescita in un dialogo costante tra passato e presente che permette di mostrare i chiaroscuri del potere come le ragioni.