Privacy Daily

PRIVACY DAILY 40/2023

La legislazione anti-doxxing ad Hong Kong ha dato i suoi frutti. Nel presentare il report sull’attività svolta nel 2022, il Privacy Commissioner for Personal Data (PCPD) Ada Chung ha dichiarato di aver emesso 1.500 avvisi a 26 piattaforme di social media per rimuovere migliaia di messaggi che comportavano il doxxing (la pubblicazione di informazioni personali con intento malevolo). Stando a quanto dichiarato dalla Chung, il 90% delle richieste di rimozione dei messaggi di doxxing è stato accettato dalle piattaforme di social media, le quali si sarebbero dimostrate d’accordo con le azioni intraprese dall’Autorità. Dalla riforma entrata in vigore nell’ottobre 2021, il PCPD si è occupato di 3.848 reclami, di cui ben il 46% ha riguardato la divulgazione illecita di informazioni personali. In particolare, la modifica legislativa ha vietato il doxxing con l’intento di minacciare, intimidire, molestare o causare danni psicologici e conferisce all’autorità di vigilanza il potere di obbligare le persone a collaborare alle indagini e di richiedere la rimozione dei contenuti offensivi. Chiunque violi le norme sul doxxing rischia fino a cinque anni di carcere e una multa fino a 1 milione di HK$ (127.385 dollari). Inoltre, Ada Chung ha anche presentato i risultati di un’indagine che ha coinvolto l’Hong Kong Institute of Bankers, che nel gennaio 2022 aveva denunciato una fuga di dati personali di 113.000 soggetti. GIi hacker, mediante un ransomware, avevano sfruttato una falla nel sistema di lavoro da remoto dell’organizzazione, che non era ancora stata chiusa più di un anno dopo la scoperta della vulnerabilità da parte del fornitore del firewall.

Sempre più aperture nei confronti dell’E-Patientenakten (cartella clinica elettronica) in Germania. Quasi due terzi (65%) dei tedeschi approva i piani del governo, secondo il sondaggio commissionato dalla Fondazione Bertelsmann e dalla Fondazione Münch. Il 23% è indeciso e il 12% è contrario. V’è una significativa differenza nella nuova politica sull’E-Patientenakten rispetto all’attuale disciplina: ad oggi essa deve essere richiesta dal paziente; in futuro, sarà assegnata in automatico, ma resterà la possibilità di opporsi. La cartella clinica elettronica era stata, infatti, proposta nel 2021 come opzione volontaria per i 74 milioni di persone dotate di assicurazione sanitaria obbligatoria, ma solo una parte ha deciso di avvalersene. Un po’ per colpa dei ritardi nella messa in opera delle soluzioni, un po’ per via di controversie relative a diverse questioni di protezione dati, il progetto aveva avuto una battuta d’arresto. Perciò, la “coalizione semaforo” vorrebbe passare al suo rilancio nella legge digitale in progettazione per quest’anno, come annunciato dal ministro della salute Karl Lauterbach. Un’idea per aggirare alcune questioni appare proprio quella di passare al principio dell’opt-out. Vanno, però, tenute in considerazione le differenze territoriali. Nell’ovest del Paese, il 70% degli intervistati approva, il 21% è indeciso e il 9% disapprova. Nella Germania orientale, invece, solo il 46% approva, il 29% è indeciso e il 26% disapprova.

I legislatori californiani stanno tentando di nuovo di introdurre la responsabilità delle società di social media per la dipendenza degli utenti minori dai loro prodotti. Un nuovo sforzo che si scontrerà con una forte resistenza da parte dell’industria tecnologica. La settimana scorsa la senatrice Nancy Skinner ha presentato una proposta di legge che prevede per le aziende un risarcimento fino a 250.000 dollari per ogni violazione. Si tratta di una proposta simile ad un’altra molto discussa l’anno scorso e poi bloccata, ma che aggiunge alla dipendenza altri problemi per i quali le piattaforme potrebbero essere ritenute responsabili, tra cui l’uso di fentanyl (analgesico 100 volte più potente della morfina), il danneggiamento di se stessi o di altri e i disturbi alimentari. Questo disegno di legge, inoltre, consentirebbe ai privati, come i genitori, di fare causa entro quattro anni dal presunto danno, aprendo la strada ad un numero potenzialmente molto elevato di cause legali. Essa arriva mentre le aziende di social media sono sottoposte a un maggiore interesse da parte della politica: il presidente Joe Biden nel suo discorso sullo stato dell’Unione di martedì scorso ha affermato che devono essere ritenute responsabili per i loro esperimenti di “gestione dei bambini a scopo di lucro”. Per gli oppositori, come Carl Szabo, vicepresidente di NetChoice, che rappresenta Meta, Google e altre aziende tecnologiche, il disegno di legge potrebbe paralizzare centinaia di siti web e, in ogni caso, esso non affronta le questioni di fondo sollevate dai social media come l’uso responsabile della tecnologia.

English version

Anti-doxxing legislation in Hong Kong has paid off. Presenting the 2022 activity report, Privacy Commissioner for Personal Data (PCPD) Ada Chung stated that she had issued 1,500 notices to 26 social media platforms to remove thousands of messages involving doxxing (the posting of personal information with malicious intent). According to Chung, 90 per cent of the requests to remove doxxing messages were accepted by the social media platforms, which agreed with the actions taken by the Authority. Since the reform came into force in October 2021, the PCPD has dealt with 3,848 complaints, of which as many as 46% concerned the unlawful disclosure of personal information. In particular, the legislative amendment banned doxxing with the intent to threaten, intimidate, harass or cause psychological harm and gives the supervisory authority the power to compel people to cooperate with investigations and to request the removal of offensive content. Anyone who violates the doxxing regulations faces up to five years in prison and a fine of up to HK$1 million (US$127,385). In addition, Ada Chung also presented the results of an investigation involving the Hong Kong Institute of Bankers, which had reported a leak of personal data of 113,000 individuals in January 2022. The hackers, using ransomware, had exploited a flaw in the organisation’s remote working system, which had still not been closed more than a year after the vulnerability was discovered by the firewall provider.

More and more openness towards E-Patientenakten (electronic patient records) in Germany. Almost two thirds (65%) of Germans approve of the government’s plans, according to the survey commissioned by the Bertelsmann Foundation and the Münch Foundation. 23% are undecided and 12% are against. There is a significant difference in the new policy on E-Patientenakten compared to the current discipline: today, it must be requested by the patient; in the future, it will be assigned automatically, but the possibility to object will remain. The electronic patient file was, in fact, proposed in 2021 as a voluntary option for the 74 million people with compulsory health insurance, but only a fraction decided to make use of it. Partly due to delays in implementing the solutions, partly due to disputes over various data protection issues, the project had stalled. Therefore, the ‘traffic light coalition’ would like to move on to its relaunch in the digital law planned for this year, as announced by Health Minister Karl Lauterbach. One idea to circumvent certain issues appears to be to switch to the opt-out principle. Territorial differences must, however, be taken into account. In the west of the country, 70% of respondents approve, 21% are undecided and 9% disapprove. In eastern Germany, by contrast, only 46% approve, 29% are undecided, and 26% disapprove.

Californian lawmakers are again attempting to introduce liability for social media companies for the dependence of child users on their products. A new effort that will face strong resistance from the technology industry. Last week, Senator Nancy Skinner introduced a bill that would provide companies with compensation of up to $250,000 per violation. This is similar to another proposal that was much debated last year and then blocked, but adds to the addiction other problems for which platforms could be held liable, including the use of fentanyl (an analgesic 100 times more powerful than morphine), harming oneself or others, and eating disorders. This bill would also allow individuals, such as parents, to sue within four years of the alleged harm, paving the way for a potentially very large number of lawsuits. It comes as social media companies are under increased political scrutiny: President Joe Biden said in his State of the Union address on Tuesday that they must be held accountable for their experiments in ‘managing children for profit’. For opponents, such as Carl Szabo, vice-president of NetChoice, which represents Meta, Google and other technology companies, the bill could cripple hundreds of websites and, in any case, it does not address the underlying issues raised by social media such as the responsible use of technology.