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“Sovranità.com. Potere pubblico e privato ai tempi del cyberspazio”, il volume di Stefano Mannoni e Guido Stazi

“La sovranità? Non era defunta? No, è resuscitata come l’araba fenice”, nell’incipit di “Sovranità.com. Potere pubblico e privato ai tempi del cyberspazio“, Editoriale Scientifica, Stefano Mannoni, già commissario AGCOM dal 2005 al 2012, professore di Storia del diritto medievale e moderno, di Diritto della comunicazione all’Università degli Studi di Firenze e Guido Stazi, Segretario Generale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, già Segretario Generale Consob e Capo di Gabinetto AGCOM, a fronte dello strapotere tecnologico ed economico delle Big Tech, si pongono l’interrogativo se ci sia o meno lo spazio per una sovranità tecnologica da parte dei poteri pubblici nella prospettiva della tutela dei diritti fondamentali della persona e di difesa dei valori su cui si basa la moderna democrazia. La rivoluzione digitale ha consegnato a poche grandissime multinazionali un potere privato enorme capace di mettere in discussione il potere pubblico che da Hobbes in poi è stato concepito per frenare i poteri privati dal mettere a repentaglio quelli pubblici. Algoritmi, profilazione e sorveglianza digitale rappresentano nuovi arcana imperii digitali riescono a modificare la linea di demarcazione tra Stato e società, la vitalità della democrazia che non sia solo virtuale, la promozione di mercati concorrenziali. Nell’ampia disamina i due Autori non mancano di affrontare le iniziative delle Istituzioni pubbliche in alcune Paesi tra i quali Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Italia, cruciali per una riappropriazione di spazi pubblici e di tutele. Tra le iniziative citate da Mannoni e Stazi, il Rapporto italiano dell’Indagine Conoscitiva sui Big Data, svolta da tre Authorities, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e il Garante per la Protezione dei Dati Personali. Un’indagine molto significativa del febbraio del 2020 che ha registrato un’inesorabile emersione di posizioni dominanti; i fallimenti del mercato privo di normative e la necessità di ricorrere a un approccio ex ante per la regolamentazione dei dati; e, infine, l’esigenza di garantire trasparenza e scelte effettive al consumatore, riservando una specifica attenzione alla tutela dei minori in relazione al consenso circa l’uso del proprio dato, la definizione di politiche di educazione all’uso del dato. Gli autori tracciano, però, anche il processo di riscossa dei poteri pubblici cui assistiamo negli Stati Uniti come in Europa con una riscoperta della sovranità, di una sovranità.com che, per le sue intrinseche peculiarità e capacità, è capace di adattarsi a sfide sempre nuove, compresa quella delle grandi piattaforme digitali. “La riconquista della sovranità digitale, sui dati innanzitutto, da parte dei cittadini e delle loro comunità statuali – affermano gli Autori a conclusione del volume – passa dal riequilibrio e il bilanciamento tra i poteri pubblici e privati. Che riduce le diseguaglianze e tutela la democrazia”.