Questa mattina sono intervenuto alla presentazione del Quaderno Giuridico – AI e abusi di mercato, le leggi della robotica si applicano alle operazioni finanziarie? – organizzata dalla CONSOB e dall’Università di Tor Vergata per sottolineare quanto nel regolamentare l’intelligenza artificiale ci si sono tre questioni più importanti di tante altre. La prima è risolvere il problema dell’ asimmetria dei tempi della regolamentazione rispetto a quelli del progresso tecnologico per scongiurare il rischio che la tecnologia si sostituisca a Parlamenti e Governi nel normare in modo non democratico – o non necessariamente democratico – le nostre vite. La seconda è legata al carattere globale della tecnologia e dei mercati rispetto al carattere nazionale di ogni forma di regolamentazione con il conseguente rischio che si verifichino asimmetrie regolamentari profonde e capaci di condizionare gli equilibri tra le nazioni e/o frustrare gli obiettivi di chi sceglierà di governare l’AI in modo più severo. La terza riguarda l’esigenza di sottrarsi al rischio di cedere alla tentazione di quella che ho definito ipocrisia regolamentare: adottare norme straordinarie in principio ma difficilmente attuabili nella pratica che ci consegnerebbero un’illusione di protezione, rendendoci, in realtà, ancora più deboli. Grazie a Consob e all’Università di Tor Vergata per l’invito, con l’auspicio che sia solo l’inizio di una lunga e proficua collaborazione”.
