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Guard Plus, e Alexa diventa un cane da guardia dall’udito fine

Si chiama Guard Plus ed è una delle ultime funzionalità di Alexa, la popolare assistente vocale di casa Amazon.

Alexa, ormai, la conosciamo tutti o quasi.

E’ entrata silenziosamente nelle nostre case per semplificarci la vita e ha tutte le intenzioni di rimanerci il più a lungo possibile fino a soffiare il posto al nostro televisore o, come pure sta accadendo, entrarci dentro.

Insomma vuole diventare il nuovo focolare domestico.

Sin qui Alexa ci ha messo la musica che le abbiamo chiesto, ha acceso le luci al posto nostro, regolato la temperatura di casa, persino raccontato le favole ai nostri bambini o ci letto le news del giorno.

Ieri, per ora negli Stati Uniti, Amazon ha iniziato a offrire attraverso Alexa un nuovo servizio.

Si chiama Guard Plus e, nella sostanza, è un sistema di allarme intelligente o con l’ambizione di essere intelligente.

Funziona così.

Se Alexa sente il rumore di un vetro che si rompe, di una porta forzata o dei passi di qualcuno dentro casa mentre non dovrebbe esserci nessuno, reagisce per come noi le chiederemo di reagire.

Può far finta di essere un cane per mettere in fuga i ladri, può accendere delle luci per dare l’impressione che in casa ci sia qualcuno, può iniziare a videoregistrare quello che succede dentro casa nostra e naturalmente, può chiamare noi o un servizio di vigilanza.

Come sempre in questi casi verrebbe da dire: ottimo!

Alexa si che sa come prendersi cura di noi e della nostra casa e lo fa per una manciata di dollari: negli USA costa 49 dollari all’anno o 5 dollari al mese.

Ma non è tutto oro quello che luccica e non son sempre cani quelli che abbaiano.

Per funzionare Guard Plus deve ascoltare, ascoltare quello che accade dentro casa nostra.

La promessa di Alexa e che il suo ascolto è selettivo ovvero mentre registra e processa rumori compatibili con il vetro di una finestra che si rompe o il rumore dei passi non fa altrettanto con una nostra conversazione o con una nostra fragorosa risata o con un pianto profondo.

Ma è inutile negare che il problema esiste perché noi non siamo abituati ad avere dentro casa un paio di orecchie in più, per di più orecchie super sensibili.

Per carità, come sempre, niente che suggerisca di fermare il progresso e impedire a un assistente vocale intelligente di farci anche da cane da guardia o da sistema di allarme ma, certamente, abbastanza per esigere che il sistema sia disegnato in maniera tale da non sfilarci via, neppure per errore e neppure a causa della nostra difficoltà di capirne le regole di funzionamento, un solo bit della nostra intimità, almeno, dentro casa nostra.