cosedagarante, Governare il futuro

Occhio a chi ci guarda dentro casa attraverso le nostre cam

Le cam per tenere sotto controllo le nostre case, ormai, costano poche decine di euro e, soprattutto, si installano con estrema facilità.

Difficile resistere alla tentazione di acquistarne un paio e star più tranquilli quando siamo fuori.

Ma attenzione perché c’è il rischio che poi ci si ritrovi in casa meno soli di quanto non si pensi!

La storia è semplice e istruttiva.

Adorcam è un’app che consente agli utenti di cam di videosorveglianza domestica, quale che ne sia il produttore, di tenerle sotto controllo in pochi click o tap sul loro smartphone.

Un servizio utile, anzi utilissimo specie per chi ha installato dentro casa, a più riprese, cam di marche diverse.

Invece che aprire due o tre app per controllare in sequenza che vada tutto bene in casa mentre siamo fuori, Adorcam consente di avere uno sguardo di insieme attraverso tutte le cam installate.

E, infatti, l’app ha avuto un discreto successo sfondando, già sin qui, la frontiera dei diecimila download.

Per funzionare l’app, ovviamente, accentra sui propri server una serie di informazioni delle diverse cam dei suoi utenti e lascia transitare per gli stessi server le immagini e i suoni raccolti dalle cam.

Ora è accaduto che il mese scorso, Justin Paine, un ricercatore informatico si sia imbattuto in un buco nella sicurezza dei server dell’app che, a quanto pare, gli hanno consentito con estrema facilità di accedere a oltre 124 milioni di righe di informazioni relative agli utenti dell’app, informazioni diverse dai nomi utente alle password utilizzate, passando per le e-mail di contatto, i nomi delle reti wifi-domestiche alle quali le cam sono agganciate e la geolocalizzazione delle diverse cam installate.

Insomma un patrimonio di dati personali straordinario capace di produrre conseguenze diametralmente opposte a quelle per le quali ciascuno delle migliaia di utenti dell’app ha installato le cam ovvero rendere, almeno nella dimensione digitale, le loro case meno sicure.

Il ricercatore ha, peraltro, anche avuto il sospetto che attraverso lo stesso buco avrebbe anche potuto accedere ai contenuti – le immagini e i file audio – in transito per i server dei gestori dell’app ma, per paura di finire nei guai, non ha portato sino in fondo la sua verifica.

Ha, invece, segnalato tutto ai gestori di Adorcam che sembrerebbe abbiano ringraziato e risolto il problema.

Insomma i sistemi di domotica di consumo ci danno tante soddisfazioni a basso prezzo ma occhio che non sono sempre sicuri quanto vorremmo e vale la pena, prima di installarne, rifletterci un paio di volte in più e, soprattutto, cercare di scegliere prodotti di marchi solidi almeno nella storia e, naturalmente, di cambiare di frequente le password che, in un modo o nell’altro, valgono a rendere accessibile dall’esterno quello che accade almeno nelle nostre case.

Utente avvisato è mezzo salvato.