Della cicatrice francese e di altri demoni da tenere lontano dalla portata dei bambini

L’ultimo allarme lo ha appena lanciato l’Autorità Antitrust italiana aprendo un’istruttoria nei confronti di TikTok nell’ambito della quale contesta alla società di non aver fatto abbastanza per evitare che tra i suoi video spopolassero quelli che invitano i più giovani a farsi l’ormai drammaticamente celebre “cicatrice francese”, diventata, in qualche mese, protagonista di una delle tante challenge che impazzano sui social di tutto il mondo: qui vince chi si crea l’ematoma più visibile, più grave, più simile a una vera cicatrice.

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Lectio Magistralis su “Antitrust & privacy intersection. Condotte abusive e problemi di tutela della privacy” – Luiss Guido Carli

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Privacy, pratiche commerciali scorrette e disciplina antitrust non sono mai state così vicine. È la naturale conseguenza della sempre crescente centralità che i dati personali hanno conquistato sui mercati fino a diventare, probabilmente, il principale elemento di globalizzazione, quello che ieri fu l’oro. Ne ho parlato questo pomeriggio durante la Lectio Magistralis che ho avuto l’onore di tenere agli studenti del Master della Luiss Guido Carli, in Diritto della concorrenza e dell’innovazione, diretto da Gustavo Ghidini e Gustavo Olivieri e coordinato da Silvia Scalzini.

La Lectio Magistralis è stata anche l’occasione per riflettere su un altro tema cruciale della questione. Mentre infatti le Autorità di protezione dei dati europee non hanno ancora sciolto il nodo della compatibilità delle pratiche di monetizzazione dei dati con la natura di diritto fondamentale del diritto alla privacy, le Autorità antitrust si trovano a decidere, sempre più di frequente, su pratiche commerciali scorrette basate, proprio, sulla violazione della disciplina in materia di privacy e su questioni antitrust basate proprio sull’abuso di posizioni dominante conquistate grazie all’accumulo e allo sfruttamento di dati personali nella dimensione di mercato.