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Istat, cybersecurity preoccupa il 45,1% delle imprese più grandi

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Roma, 4 gen. (askanews) – Il maggiore ricorso al lavoro da remoto che, nel 2022, ha coinvolto oltre 7 imprese su 10 ha influito sull’aumento della quota di imprese con almeno 10 addetti che dispongono di documenti su misure, pratiche o procedure di sicurezza informatica (48,3%, era il 34,4% nel 2019; 37% la quota in Ue27). La cybersecurity preoccupa il 45,1% delle imprese più grandi, che per difendersi hanno stipulato un’assicurazione contro gli incidenti informatici. Tra le imprese di minore dimensione la quota è del 14,4% (rispettivamente 44,6% e 22,6% in Ue27). E’ quanto emerge da un report dell’Istat.

Rimangono stabili rispetto al 2020 l’adozione di robotica e l’impiego di specialisti Ict.

Il 74,4% delle imprese italiane con almeno 10 addetti utilizza almeno tre misure di sicurezza Ict, in linea con la media europea (74,0%). L’incidenza delle imprese di minore dimensione e meno complesse determina la forte diffusione di misure di sicurezza meno sofisticate, come l’autenticazione con password forte (83,9%, 82,2% nel 2019) e il back-up dei dati (80%, 79,2% nel 2019).

Più basse le quote di imprese che adottano misure di sicurezza avanzate, necessarie, ad esempio, all’analisi degli incidenti di sicurezza come la conservazione dei file di registro (44,6%, 40,6% nel 2019) o preventive come le pratiche di valutazione del rischio (35,3%, era 33,8%) e l’esecuzione periodica di test di sicurezza dei sistemi (31,8%, era 33,5%). Ancora limitata la diffusione di misure pi˘ sofisticate, come l’utilizzo della crittografia per dati, documenti o e-mail (dal 20,4% del 2019 al 22,0%) e di metodi biometrici per l’identificazione e l’autenticazione dell’utente (dal 4,5% all`8,2%).

L’aumento degli accessi alla Rete e dell’utilizzo di strumenti informatici e applicazioni software anche da remoto espongono le imprese ai rischi inerenti possibili attacchi o intrusioni dall’esterno, con conseguente indisponibilità dei servizi, distruzione o corruzione dei dati o divulgazione di dati
riservati. Nel 2022 il 15,7% (10,1% nel 2019) delle imprese con almeno 10 addetti e il 33,1% delle imprese con almeno 250 addetti (21,7% nel 2019) hanno dichiarato di aver avuto nel corso dell’anno precedente almeno uno di questi problemi.

Mlp

041110 GEN 23

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2023-01-03 11:32 NNNN

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Qui il testo integrale della ricerca dell’ISTAT

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Italia decima al mondo per violazioni dei dati

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REVENGE PORN: REPORT POLIZIA POSTALE, ‘244 CASI NEL 2022, 34 CONTRO MINORI’ =
‘442 casi di truffe romantiche e 103 denunce’

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Roma, 3 gen. (Adnkronos) – Sono 244 i casi di revenge porn trattati dalla polizia postale nel 2022 (di cui 34 contro minori) e sono 71 persone denunciate. In relazione alle truffe romantiche sono 442 i
casi trattati (di cui quattro contro minori) e 103 persone denunciate, spesso sommersi in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare. E’ quanto emerge dal report sull’attivit‡ della polizia postale nel 2022. Sono stati 15 i casi di Codice Rosso che hanno visto la Polizia Postale impegnata attivamente nel contrasto dei reati contro la persona commessi
attraverso la rete.

In totale nell’ambito dei reati contro la persona (stalking, diffamazione online, minacce, revenge porn, molestie, sextortion, illecito trattamento dei dati, sostituzione di persone, hate speech, propositi suicidari) sono 9.278 i casi trattati e 1.167 le persone indagate. Specifiche iniziative sono state rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme di digitali, profili e pagine presenti sui social network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate
speech). (segue)

(Sod/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222
03-GEN-23 07:01

NNNN

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Qui il rapporto integrale della Polizia Postale 2022